I luoghi, l’arte e la cultura

I luoghi, l’arte e la cultura

I luoghi, l’arte e la cultura

Il punto di partenza ideale per visitare queste zone è Tortona bella cittadina di origini romane, con il suo centro storico medievale , all’incrocio tra le antiche Vie Romane Fulvia, Postumia e Aurelia Scauri,.

Il primo centro abitato che s’incontra inoltrandosi in Val Curone , a circa quattro chilometri da Tortona, è Viguzzolo. Il paese, rinomato per le gustose fragole e le deliziose pesche, ha origini antiche, a partire dal IX secolo e la sua suggestiva Pieve di Santa Maria, uno dei monumenti religiosi più importanti del tortonese fu costruita, con materiali di una pieve più antica , intorno al secolo XI. 

Da qui, il viaggio prosegue con l’attraversamento di Castellaro Guidobono e, tenendo la sinistra ci si dirige verso Casalnoceto. Nel tratto di strada che conduce a questo paese, una deviazione è d’obbligo per una visita a Rosano, piccolo borgo (visitabile su appuntamento ) composto da cascina, villa patrizia incorniciata da uno splendido parco ed edificio religioso: l’imponente Chiesa di Santa Maria (le  forme attuali risalgono al 1630) che ospita alcune tombe della famiglia degli Spinola.
Il territorio di Casalnoceto è abitato da età preistorica, è tra i siti più importanti che documentano la cosiddetta Civiltà dei Vasi a Bocca Quadrata. Nel caratteristico borgo di impianto medioevale, aspetti interessanti si trovano nell’oratorio di San Rocco (XV-XVI), ricavato da una torre delle antiche mura difensive della Rocca Viscontea. 

Da Casalnoceto a Volpedo, il paese natale di Giuseppe Pellizza; patria delle famose pesche e di altri prelibati frutti. Qui l’interesse si rivolge alla Pieve romanica di San Pietro, ai margini del centro abitato, importante testimone di epoche lontane, citata per la prima volta in una pergamena del 965, ricca di affreschi che vanno dal XI al XV secolo. Molti di questi furono opera di artisti della scuola dei fratelli Boxilio, molto attivi nel tortonese nel XV secolo. Meritano una citazione il “Cristo pantocratore” e i “Dodici Apostoli”.  L’interno della pieve è a tre navate su pilastri con copertura a capriate. Nel centro dell’abitato, oltre ad alcuni resti della mura medioevali del XIV secolo, si trovano il Palazzo municipale, la Parrocchiale di San Pietro, il Palazzo Malaspina-Penat. Doverosa è una visita alla casa natale e studiomuseo del pittore Pellizza da Volpedo, dove vi sono conservati alcuni bozzetti delle sue opere più celebri e diversi ritratti (Via Rosano, 1 – Tel. 0131 80318 – www.pellizza.it).

Nei dintorni meritano una visita alcuni piccoli paesi che sorgono sulle tante vallette laterali che si aprono sull’asse principale e che continuano fino ai punti più alti della valle: Pozzol Groppo, comune collinare che si stende sui due versanti che scendono sulla valle del Curone e sulla valle Staffora, il cui omonimo torrente segna il confine con la provincia di Pavia. Il territorio comunale culmina nel colle sul quale sorge lo storico Castello Malaspina (sorto sul luogo di una torre di guardia di origini romane) dove sono conservati un bel pozzo medioevale, camini, soffitti a cassettoni e affreschi.

Da Volpedo a Monleale il cui borgo «alto» è uno splendido balcone sulla Pianura Padana. Del passato rimangono poche vestigia del Castello, un tempo munito di tre torri. nIl territorio comunale è luogo eletto per la produzione di grandi vini e sede di  aziende vitivinicole che producono grande qualità. Montemarzino è un tipico borgo agricolo situato sullo spartiacque che divide la Val Curone dalla Val Grue. Dal piazzale della Chiesa Parrocchiale si gode di uno splendido panorama su gran parte delle due vallate, ricche di vigneti e frutteti. Nelle Vicinanze sono visibili  i resti del castello Malaspina. Il nostro percorso continua per Brignano Frascata con il suo sontuoso Castello, costruito nel XIV secolo, che domina l’arroccato borgo di origini medioevali; è stato ristrutturato ed ampliato tra il 1924 ed il 1936 dai conti Bruzzo, dai quali prende l’attuale nome.

San Sebastiano Curone è l’animato centro turistico e commerciale che fa da capoluogo naturale e storico del territorio, vero cuore di tutta la Val Curone. Il paese sorge nel bel mezzo del punto di confluenza tra i torrenti Museglia e Curone. Le sue origini sono riconducibili al XV secolo. Ha un centro storico molto suggestivo che, con vie strette, tortuose e alti palazzi, ricorda l’architettura ligure (in passato fu feudo dei Fieschi e dei Doria). In piazza Statuto sorgono la chiesa di San Sebastiano e palazzi in stile liberty. Dietro la chiesa si può vedere quanto rimane del fortilizio dei Doria (detto anche casa del Principe), oggi Castello Giani, con una torre quadrata antica.  Sulla rupe che domina la valle e porta a Gremiasco si trova l’importante sito archeologico del Guardamonte. Questo ambiente permette di effettuare un viaggio a ritroso nel corso della storia locale. Grazie alla ricchezza dei reperti archeologici (dai resti fossili di imponenti capodogli, ai ruderi di un antico castelliere d’altura), che movimenti tellurici sotterranei hanno fatto riemergere dalle profondità marine, esso mette in luce il susseguirsi delle differenti fasi insediative del luogo, tracciando una storia che, dal neolitico, giunge sino all’epoca romana alto imperiale, testimoniata dai resti di una piccola fornace per la cottura della ceramica. In quest’area si insediarono le prime stirpi liguri che, per sfuggire alle frequenti scorribande degli invasori provenienti dal mare, trovarono nell’entroterra appenninico un sicuro rifugio, fondando i primi centri abitati.

A seguire Gremiasco, piccolo centro abitato sorto intorno al castello dei Malaspina (osservabile dalla provinciale che porta a Caldirola) e Fabbrica Curone a 450 mt s.l.m , porta d’accesso all’ampio bacino turistico dell’Alta Val Curone. Fabbrica fu feudo dei Malaspina, dei Fieschi e dei Doria. Del passato rimangono alcuni ruderi del castello dei Malaspina, su di un’altura oltre il Curone, e la Pieve gotico-romanica di Santa Maria, sorta nella prima metà del XII secolo sui resti di un edificio più antico e recentemente restaurata Sulle pendici dei monti, tra boschi di faggi e abeti, sorgono le tante frazioni, tutte vocate al turismo, che ne compongono il territorio comunale: alla destra del Curone si trovano Selvapiana e Forotondo, mentre dalla parte opposta a circa 800 mt s.l.m si sale verso le frazioni di Montecapraro, Salogni, Bruggi e Caldirola.

Quest’ultima frazione  si trova nella parte più alta della valle ed è un rinomato centro turistico sia estivo che invernale. In località La Gioia, sorta intorno negli anni trenta, esistono le uniche piste da sci di tutta al provincia di Alessandria. Il complesso sciistico di Caldirola, posto a 1.080 mt. s.l.m., composto da quattro piste di diversa difficoltà, un anello per lo sci da fondo, un campo scuola attrezzato con innevamento artificiale, è servito da moderni impianti di risalita. Durante la bella stagione la seggiovia consente di raggiungere le cime circostanti con la possibilità di effettuare piacevoli escursioni, discese down-hill e bob estivo. Sono presenti sentieri per il trekking e maneggi.

L’altra direttrice (sempre a San Sebastiano Curone), a destra del corso del Museglia, porta invece verso Montacuto (e la frazione Giarolo) e Dernice. Da entrambe le località si può scendere in Val Borbera.

I boschi di rovere e di castagno introducono a un paesaggio spontaneo e incontaminato. Su questo ambiente svettano le alte cime dei monti Ebro, Chiappo, Giarolo, Panà e Boglelio che si possono raggiungere con facili percorsi di trekking.

Attraverso le Vigne

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